Non ci sarà la ripetizione del match Hoffenheim – Bayer Leverkusen finito 2-1 in favore delle Aspirine, il non-gol di Kiessling con la palla che finisce sull’esterno della rete per poi entrarvi da un buco della stessa resta valido o almeno ne resterà traccia negli archivi della Bundesliga. La giustizia sportiva tedesca oggi era infatti chiamata a giudicare il ricorso presentato dalla squadra di casa che chiedeva la ripetizione dell’incontro incriminato sostenendo la tesi che l’errore dell’arbitro fosse da ritenersi di natura tecnica, cioè tale da infrangere il regolamento. Di diversa opinione sono stati i giudici che hanno sì riconosciuto l’errore, ci mancherebbe pure, ma non hanno ravvisato nessuna irregolarità nell’applicazione delle regole.

In pratica l’arbitro, l’internazionale Felix Brych, ha sbagliato e anche in maniera evidente, ma la sua svista è da equipararsi in tutto e per tutto ad un errore di valutazione, un po’ come se avesse giudicato male in occasione di un gol fantasma valutando non correttamente la posizione della palla rispetto alla linea di porta. Hans Lorenz, presidente della corte della federazione Tedesca, ha spiegato: “La decisione può essere insoddisfacente da un punto di vista sportivo, ma rispetta i regolamenti e la legge. L’arbitro Brych ha preso una decisione di fatto incontestabile. La tesi che avesse infranto le regole è stata abbandonata anche dall’Hoffenheim durante il processo. La decisione può anche essere sbagliata ma gli errori fanno parte del gioco”.

Il “gol” di Kiessling convalidato da Brych

Il ragionamento non fa una piega e a questo punto è difficile che l’Hoffenheim possa ricorrere in appello, anche se non è ancora possibile escludere tale ipotesi. Bisogna accettare l’errore dell’arbitro, per quanto paradossale, consolandosi che in fondo a commetterlo è stato uno dei migliori fischietti del paese tanto che martedì sera gli è stata affidata la direzione di un big match di Champions League come Milan – Barcellona. Tutte queste polemiche si sarebbero evitate se Kiessling avesse subito ammesso che il suo colpo di testa non era entrato in porta, se n’era accorto tant’è che si mette le mani in testa un attimo dopo aver colpito la palla (le immagini lo mostrano chiaramente), o se più semplicemente si accettasse l’uso di strumenti tecnologici a supporto dei direttori di gara, ma questo è un dibattito ormai eterno nel mondo del calcio.

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ultimo aggiornamento: 28-10-2013


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